L’incredibile sforzo compiuto della scuola militante, quella fatta di lavoratrici e lavoratori che con un lavoro incredibile fin dall’estate hanno operato, giorno per giorno, per adeguare gli ambienti educativi all’accoglienza degli studenti secondo i protocolli individuati dal CTS rischia, di essere vanificato per le seguenti ragioni.
In primo luogo abbiamo assistito all’incapacità di tenuta del sistema sanitario nelle regioni in termini di risorse, di tracciamento dei contagi e di tempestività di intervento.
Il quadro è poi peggiorato per le gravi omissioni riguardo al rafforzamento o alla costituzione di un trasporto scolastico dedicato.
Infine si è registrato il disordine istituzionale del sistema delle autonomie del nostro Paese complice la mancanza di un centro di coordinamento sia a livello nazionale che regionale.
Tutto ciò ha reso un rebus irrisolvibile la conciliazione del diritto all’istruzione con il diritto alla salute e alla sicurezza sul posto di lavoro.
Di seguito, alcuni punti di forte criticità su cui si deve rapidamente intervenire:
La tutela della salute del personale DOCENTE, DIRIGENTE, EDUCATIVO E ATA è fondamentale. Va tenuto presente che il personale della scuola è fortemente esposto ai pericoli di contagio, per cui deve essere prevista da subito la precedenza, dopo il personale medico e sanitario, per essere sottoposto alla vaccinazione non appena essa sarà disponibile.
Ridurre del numero di alunni per classe. La legge di bilancio 2021 in discussione in questi giorni in Parlamento deve stanziare cospicue risorse finalizzate alla cancellazione delle norme che ancora oggi consentono di costituire classi con un numero eccessivo di studenti. Per noi non più di 20 alunni per classe, che devono essere ulteriormente ridotti in presenza di alunni con disabilità e/o nelle situazioni a rischio dispersione e/o nelle aree a rischio. Naturalmente occorre mettere mano da subito al reperimento di nuovi edifici scolastici. Questa richiesta è ancor più necessaria per tentare di riparare al danno subito dagli studenti durante il lockdown.
In questa situazione devono essere forniti i dispositivi che servono per permettere al personale di lavorare in sicurezza (mascherine di varia complessità, visiere, guanti, camici, ecc.) devono essere sempre garantiti in misura sufficiente a coprire il fabbisogno qualora le condizioni di lavoro sono più problematiche.
Ribadiamo con chiarezza che questa Organizzazione Sindacale, nel proprio ruolo di garante delle migliori condizioni di esercizio del diritto allo studio e alla salute, continuerà a collaborare per la riapertura delle scuole e per il ritorno alla didattica in presenza, ma solo se saranno assicurate adeguate garanzie di sicurezza e valide misure di prevenzione per la salute e l’incolumità di studenti e lavoratori.
Si allega comunicato all’On. Lucia Azzolina Ministra dell’Istruzione e all’On. Roberto Speranza Ministro della Salute: Interventi necessari per la riapertura della scuola in presenza.